Pordenone: le vicende biografiche

Giovan Antonio Pordenone nasce nel 1483 a Pordenone e muore nel 1539 Ferrara
Nel 1504 conclude la sua formazione iniziando la libera professione
Dal 1520 al 1522 realizza il ciclo della Passione di Cristo nel Duomo di Cremona
Nel 1529, pur in assenza di riscontri documentari, affresca la cappella Pallavicino nella chiesa dell’Annunziata A Cortemaggiore
Nel 1530 è presente a Piacenza, dove forse in due distinti periodi, affresca la cupola e due cappelle in Santa Maria di Campagna (S. Caterina, della Natività o dei Magi)

Pordenone a piacenza. I riscontri documentari

Il primo riscontro documentario è costituito da una minuta di convenzione, datata 15 febbraio 1530, che allude ad un incarico già in corso per la pittura del tiburio. A Piacenza, seppur non in modo continuativo, Pordenone dovrebbe trovarsi fino all’11 marzo 1532 quando chiede di potersi assentare per quattro mesi per svolgere incarichi a Venezia. E’ presumibile che abbia rispettato la scadenza del permesso, anche in considerazione della penale prevista (5 lire imp.), concludendo le cappelle (S. Caterina e della Natività). Il 31 luglio 1535 il Consiglio dei Dieci chiede, alla Comunità di Piacenza, una proroga per la permanenza di Pordenone a Venezia dove era impegnato nella pittura di una sala del palazzo Ducale. Pordenone avrebbe così potuto “riprendere i lavori a Piacenza a marzo dato che il clima si va facendo poco propizio”. In realtà non sembra aver rispettato la data pattuita come testimonia l’avvio della vertenza, il 31 dicembre 1536, da parte dei rettori della Fabbrica di S. Maria di Campagna.

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